Il riconoscimento dell’Osteopatia in Italia
L’Osteopatia è un sistema di Prevenzione Sanitaria, affermato e riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’Osteopatia in Italia è individuata dalla legge 3/2018 conosciuta anche come legge Lorenzin dalla quale riportiamo i passaggi più significativi:
“Nell’ambito delle professioni sanitarie sono individuate le professioni dell’osteopata e del chiropratico, per l’istituzione delle quali si applica la procedura di cui all’articolo 5, comma 2, della legge 1° febbraio 2006, n. 43, come sostituito dall’articolo 6 della presente legge.“
“Con accordo stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell’osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, sentite le competenti Commissioni parlamentari e acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, da adottare entro sei mesi* dalla data di entrata in vigore della presente legge, è definito l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia.“
Il 29/09/2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n. 131 che istituisce la Professione Sanitaria dell’Osteopata. Sono attualmente in corso di definizione, fra gli altri, sia l’ordinamento didattico della formazione universitaria, sia gli eventuali percorsi formativi integrativi per i soggetti che dovessero aver conseguito titoli extrauniversitari.
* Con il Decreto Milleproroghe 2022 il termine è stato prorogato al 31/12/2022, come puntualizzato dall’AISO ciò non influisce sui percorsi formativi in corso che rispettino le linee guida individuate dall’OMS (comma 2-bis).

Come sta procedendo l'iter?

Al momento i tavoli tecnici ministeriali stanno lavorando ai piani formativi universitari ed in fine si lavorerà sulle equipollenze.
Il documento più autorevole al quale possiamo far riferimento oggi è la lettera che Alessandro Beux, ex Presidente della Federazione nazionale Ordini Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche (oggi la Presidente è la dott.ssa Teresa Calandra, ndr.), della riabilitazione e della prevenzione ha inviato ai direttori di scuole di osteopatia:
“Vi invito a informare gli studenti e i postulanti circa il fatto che solo i titoli pregressi equipollenti (per offerta formativa) all’istituendo corso di laurea in Osteopatia saranno ritenuti idonei a potersi iscrivere al futuro albo degli Osteopati. Diversamente, per coloro non in possesso di un titolo pregresso di laurea equipollente a quello futuro italiano, sarà necessario, in ossequio a quanto disposto dall’art. 7, comma 2, della legge 3/2018, effettuare un percorso formativo integrativo la cui durata sarà proporzionale al debito formativo esistente rispetto all’ordinamento didattico e ai crediti formativi che il MIUR intenderà riconoscere a una formazione a carattere privato.“
In questo momento è quindi fondamentale per gli aspiranti osteopati che il corso frequentato abbia dei requisiti sovrapponibili a quelli di una laurea. In questo modo le tutele sono maggiori.
La posizione dell'Istituto Superiore di Osteopatia
L’ISO si è sempre battuto per il riconoscimento della professione in Italia e ha partecipato attivamente alla redazione dei più importanti documenti che vanno a regolamentare l’Osteopatia in Europa, ha un ruolo proattivo nella discussione con le istituzioni italiane e contribuisce a determinare gli standard per l’educazione in ambito osteopatico.
Il Direttore dell’Istituto Superiore di Osteopatia, Carmine Castagna, ha rappresentato l’ISO degli ultimi 10 anni di questo percorso ricoprendo il ruolo di:
- Referente della delegazione italiana per l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) presso il Comitato Europeo di standardizzazione (CEN di Bruxelles) nel 2013/2014
- Membro del consiglio OsEAN (Osteopathic European Academic Network) dal 2015
- Collaboratore del Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) per la definizione delle competenze della professione e delle linee guida sulla formazione osteoapatica dal 2017
Date queste premesse riteniamo che per gli aspiranti osteopati la soluzione migliore sia quella di seguire un corso che rilascia una laurea di livello magistrale e ad oggi l’unico modo per ottenere una laurea in Osteopatia è attraverso un percorso validato da una università estera o attraverso la frequenza diretta presso una università estera.
Tutti i percorsi formativi ISO danno la possibilità di frequentare in Italia un corso in osteopatia e di ottenere un Master of Science in Osteopathy validato dalla Buckinghamshire New University.
Il riconoscimento dell'Osteopatia nel Mondo

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